Descrizione
Storia
L’azienda agricola Giuseppe Quintarelli nasce all’incirca all’inizio del 1900 grazie a Silvio Quintarelli, che insieme ai suoi fratelli inizia a coltivare i vigneti a Marano di Valpolicella. Dopo la prima guerra mondiale, l’azienda si sposterà nella vallata di Negrar, in località Cerè, dove Silvio continua la propria attività di agricoltore. Negli anni ‘50 subentrerà alla guida dell’azienda Giuseppe, il più giovane dei figli di Silvio, che continuando sulla falsa riga del padre innoverà le tecniche di produzione e impianterà nuove vigne, pur mantenendo intatte tutte le tradizioni storiche della zona. Gli anni dal ’50 al ‘55 sono importantissimi per l’azienda, poiché si inizia a capire la potenzialità di un vino destinato ad avere un grande successo commerciale negli anni a venire, l’Amarone della Valpolicella. Negli anni ‘80 sull’onda di una crescita costante dell’azienda e del marchio, vengono acquisiti nuovi vigneti e si inizia a coltivare varietà come il Nebbiolo, la Croatina, il Cabernet Franc e Sauvignon con risultati sorprendenti. La straordinaria capacità di questa cantina è creare prodotti con grandissime capacità di invecchiamento ma anche dotati di una straordinaria vivacità e freschezza, grazie ad una quasi maniacale selezione delle uve e gestione dell’appassimento, e tecniche di vinificazione tradizionali unite ad innovazione e ricerca della massima qualità.
Uve utilizzate
Cabernet Sauvignon 40%
Cabernet Franc 40%
Merlot 20%
Metodo di produzione
Le uve vengono selezionate sia in vigna sia all’arrivo in cantina su un tavolo di cernita e tradizionalmente avviate al processo di appassimento, procedimento importantissimo per la realizzazione di un vino di livello. Le uve vengono stoccate in cassette in locali areati e lasciate appassire per qualche mese, periodo nella quale le uve di disidratano lasciando quasi intatta la loro percentuale di zucchero, venendo colpite anche in molti casi anche da muffa nobile. Al termine dell’appassimento l’uva viene pigiata e, dopo una lunga macerazione, avviata a una lenta fermentazione a bassa temperatura indotta tramite lieviti indigeni. Dopo questo periodo il vino viene affinato per 60 mesi in botti di Slavonia e rovere francese per poi essere immesso in bottiglia.
Grado alcolico
16,5%
Note di degustazione
Colore rosso granato scuro e intensissimo. Al naso esplosione di profumi: note di frutta cotta, amarene sotto spirito, confettura di ciliegie e visciole, confettura di more, frutti rossi e mirtilli, violette essiccate, menta piperita, mineralità, pepe nero, tabacco dolce, legno di sandalo, cannella, vaniglia, mandorla tostata, burro fuso, sentori di etere, liquirizia e cacao fondente. Sentori anche di botrytis cinerea. Gli aromi si susseguono in una complessa armonia e in maniera molto fine, elegantissima. In bocca è possente, caldo, avvolgente e sontuoso, magistralmente fresco e lungo, dai tannini rotondi e una freschezza di una vivacità disarmante. Un’esperienza.
Possibili abbinamenti
E’ realmente importante cosa abbiniamo a un vino del genere? Capace di diventare il protagonista di una serata speciale con persone speciali, da consumare per le migliori occasioni e per celebrare un raggiungimento importante. Molto bene l’abbinamento con piatti robusti a base di carne rossa o selvaggina, o con taglieri di formaggi molto stagionati e dai sapori intensi.
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