Descrizione
Storia
La storia di Ferrari inizia nell’ormai lontano 1902 grazie a Giulio Ferrari e dal suo sogno di creare in Trentino uno spumante metodo classico simile a quelli prodotti dai francesi. Giulio si era specializzato in enologia a Montpellier ed aveva trascorso 5 anni tra Francia, Austria e Nord Africa durante la quale aveva accumulato delle competenze; aveva quindi osservato i territori trentini ed era giunto alla conclusione che le barbatelle di vitigni internazionali potessero ben adattarsi ad essi. Nel 1902 produce quindi poche bottiglie di spumante metodo classico denominato “Champagne Maximum Sec G. Ferrari”, che riscuoteranno da subito un grandissimo successo. L’azienda vedrà un perpetuo miglioramento qualitativo e crescita fino agli anni ’50, esattamente nel 1952, quando Giulio, non avendo figli, si trova a scegliere un erede e la scelta ricade su Bruno Lunelli, il titolare di un’enoteca a Trento. Grazie alle sue doti imprenditoriali, Bruno riesce a produrre i suoi spumanti su larga scala senza però mai rinunciare o abbassare la qualità dei prodotti. A partire dagli anni ’70 fino agli anni ’00 si vedrà alla guida dell’azienda la seconda generazione della famiglia e nasceranno etichette storiche come Ferrari Rosé, Ferrari Perlé e Giulio Ferrari Riserva del Fondatore. Oggi l’azienda è guidata dalla terza generazione, che tiene vivo il sogno Ferrari.
Uve utilizzate
Chardonnay 100%
Metodo di produzione
Le uve vengono vendemmiate rigorosamente a mano e sono tutte uve provenienti da vigneti di proprietà del Maso Pianizza, a più di 600 metri di altitudine; vengono utilizzate solo uve della stessa vendemmia. Viene prodotto secondo il cosiddetto methode champenoise o metodo classico, metodo nel quale il vino sostanzialmente affronta due diverse fermentazioni: la prima, quella alcolica (che lo accomuna con il resto dei vini) avviene in tini per la fermentazione; la seconda invece avviene direttamente in bottiglia e fa sì che durante questo secondo procedimento, grazie a dei particolari lieviti, il vino sviluppi anche anidride carbonica (che poi alla stappatura darà vita alle famose bollicine). Il prodotto affina poi sui propri lieviti per almeno 120 mesi.
Grado alcolico
12,5%
Note di degustazione
Colore giallo dorato antico con sfumature verde-oro. Il perlage è finissimo e molto persistente. Al naso intensità e fragranza, con note di mela matura, agrumi canditi, miele di acacia, cioccolato bianco, spezie di vaniglia e pepe bianco, nocciola tostata e burro fuso. Al palato ampio, avvolgente e sinfonico, rivela grande cremosità e note di spezie mature e fieno. Il finale è altrettanto lungo e ammaliante.
Possibili abbinamenti
E’ realmente importante cosa abbiniamo ad un mostro sacro del genere? Bevetelo in occasioni speciali, brindisi insieme a persone care e amici. Perfetto come vino da meditazione, anche se ha alle spalle qualche anno di riposo in cantina.
Recensioni
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