Descrizione
Storia
Il suggestivo insediamento medievale di Castell’in Villa si distingue non solo per il suo conservare molte delle strutture originali, ma soprattutto per la sua posizione privilegiata che offre una vista mozzafiato sulle colline, i boschi e i vigneti fino alle torri e ai palazzi di Siena: uno dei panorami più emozionanti del Chianti senese.
Le prime informazioni riguardanti il villaggio risalgono a agosto del 1176, quando Ugo di Valcortese, rappresentante di tutti gli abitanti, firmò un documento nel chiostro della parrocchia di Castell’in Villa dedicata ai Santi Cristoforo e Jacopo, ufficializzando l’ingresso della comunità sotto l’egida del Comune di Siena. Nel gennaio del 1263, invece, Palmiero di Bruno, un pellicciaio senese, fu nominato sindaco di Castell’in Villa.Probabilmente, grazie alla sua posizione particolare, i senesi decisero di costruire l’imponente torrione di pietra da cui controllare i confini con Firenze, la loro eterna rivale. A causa della sua posizione di confine, il borgo di Castell’in Villa fu spesso assediato dai fiorentini, subendo gravi danni nel 1453. Tuttavia, il villaggio è ancora dominato oggi dalla maestosa torre quadrata intorno alla quale si sviluppano gli spazi per l’ospitalità e l’agriturismo, oltre alla cappella gentilizia e a una collezione di opere originali di artisti contemporanei. Ai margini dell’insediamento si trova la menzionata chiesa parrocchiale dedicata a San Cristoforo, che, grazie alla sua posizione lungo una via di transito, svolgeva anche la funzione di ospedale: uno dei tanti piccoli ospizi gratuiti per pellegrini e viaggiatori, spesso dedicati proprio a questo Santo, dislocati lungo importanti strade. La tenuta, estesa per circa trecento ettari, fu acquistata nel 1968 da Riccardo e Coralia Pignatelli della Leonessa e, dopo un attento restauro conservativo, oggi Castell’in Villa si erge sulle dolci colline del Chianti, circondata da secolari vigneti e boschi, mantenendo intatto il suo affascinante aspetto medievale.
Uve utilizzate
Sangiovese 100%
Metodo di produzione
Fermentazione alcolica con utilizzo esclusivo di lieviti indigeni. Affinamento 12 mesi in botti di rovere, poi minimo 18 mesi in bottiglia.
Grado alcolico
13,5%
Note di degustazione
Colore rosso rubino scuro. Al naso aromi balsamici, che successivamente si trasformano verso la fine in un mix di sensazioni più legate ai fiori. Al momento di degustarlo, si nota una struttura solida, sofisticata ed elegante, con un sorso che si evolve in modo interessante e piacevolmente saporito, offrendo un’esperienza di bevuta soddisfacente.
Possibili abbinamenti
In abbinamento è molto adatto a formaggi a pasta molle e saporiti, piatti di carne ricchi, saporiti e tendenzialmente grassi.
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