Palmento Costanzo, in Sicilia, in Contrada Passopisciaro nella Valle dell’Etna. Il palmento dell’Etna viene ricostruito e restaurato dalla famiglia Costanzo nel 2011, che diventa quindi l’odierno Palmento Costanzo, molto simile all’originale, esistente sin dal XIX secolo in Sicilia come luogo di produzione del vino. Nell’ambito della ristrutturazione vengono inseriti 4 contenitori di legno a forma di uovo, che con la loro forma permettono un naturale e continuo rimontaggio del vino permettendo alle fecce fini di rimanere costantemente in sospensione e quindi affinare i vini in maniera genuina e naturale. L’obiettivo di Mimmo Costanzo, imprenditore catanese, e della sua famiglia è quello di valorizzare la produzione dei vini etnei nel mondo; la selezione manuale delle uve e le moderne tecniche di vinificazione unite al microclima e ai terreni vulcanici che solo la vicinanza con il vulcano attivo più alto d’Europa possono donare, permette di creare vini straordinariamente complessi capaci di emozionare. L’attenzione ai dettagli della famiglia Costanzo fa sì che questi vini siano dotati di un’altra peculiarità: per dimostrare il legame indissolubile del vino alla propria area di origine, i vini hanno sulle proprie etichette in rilievo la sabbia vulcanica nera dell’Etna.
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