Descrizione
Storia
Toscana IGT “Haiku” Castello di Ama 2017 Bottiglia da 75 cl è un vino prodotto da Castello di Ama a Gaiole nel Chianti Classico. Fondata intorno agli anni 70 grazie alla visione di quattro famiglie di origine romana, con l’obiettivo di rivitalizzare la zona e le vigne e donare al Chianti Classico la fama di un tempo. Le vigne si estendono su una superficie di circa 75 ettari ad un’altitudine che va dai 475-520 m che fanno da culla per vini di carattere. Oggi la guida dell’azienda è affidata a Lorenza Sebasti, figlia di una delle famiglia di proprietari che dal 1993 ha preso in mano la gestione dell’azienda. Oggi si afferma tra le realtà più dinamiche del Chianti Classico, capace di fondere insieme uve locali con vitigni internazionali, per risultati di eleganza e finezza sia in bocca che al naso.
Uve utilizzate
Sangiovese 50%
Merlot 25%
Cabernet Franc 25%
Metodo di produzione
La vendemmia delle uve si svolge da inizio settembre a inizio ottobre a seconda del raggiungimento della maturazione delle singole uve, che essendo diverse, raggiungono questa condizione in momenti diversi dell’anno. La fermentazione avviene in vasche d’acciaio a temperatura di 32-33°C per una durata di circa 23-26 giorni, indotta da lieviti indigeni. Il vino svolge poi la malolattica in vasche d’acciaio. Dopo la malolattica viene creato il blend e viene poi affinato in barriques di rovere francese sia nuove che usate.
Grado alcolico
13,5%
Note di degustazione
Il colore è rosso rubino intenso, con intensi riflessi color porpora. Il naso presenta aromi di frutta rossa matura, in particolar modo la marasca, ma tende ad accenni anche molto erbacei e balsamici tipici del Cabernet Franc e Merlot. Successivamente sono molto percettibili anche le note di legno come vaniglia, tabacco e boisé. In bocca possente, fruttato e morbido, finale sempre contraddistinto da una straordinaria eleganza che caratterizza tutta la produzione di quest’azienda.
Possibili abbinamenti
Blend di straordinaria complessità ed eleganza, ideato dal bravissimo enologo Marco Pallanti, capace di creare un prodotto coinciso e da scoprire sorso dopo sorso. Proprio per questa sua complessità lo vediamo molto bene come vino da meditazione o adatto per una degustazione; volendo provare un abbinamento lo consiglierei con un piatto di carne ben cotto e a sua volta complesso, ad esempio un agnello al forno con spezie e contorno di verdure.