Descrizione
Storia
Le prime notizie riguardo a Meleto risalgono all’XI secolo, quando il Castello apparteneva ai monaci Benedettini della Badia a Coltibuono. Nel 1256, il nome “Meleto in Chianti” fu menzionato per la prima volta nel Libro degli Estimi dei Guelfi fiorentini, come proprietà di una famiglia feudale locale. Grazie alla sua posizione strategica, vicina al confine tra i territori delle Repubbliche di Firenze e di Siena, il castello divenne il principale baluardo fiorentino della zona e in seguito una delle principali fortificazioni nel Terziere di Gaiole della Lega del Chianti. Nonostante ciò, il castello non subì mai gravi distruzioni, pur essendo una preda ambita tra i due contendenti. Nel 1968, l’editore Gianni Mazzocchi di Quattrosoldi organizzò un’anticipazione dell’azionariato diffuso per acquisire la proprietà. Ai lettori venne proposto di acquistare parte delle viti che rischiavano l’abbandono, con oltre 1.600 piccoli sognatori che aderirono alla Viticola Toscana.
Uve utilizzate
Vinacce fresche di Chianti Classico
Metodo di produzione
La produzione di questa grappa prevede una distillazione discontinua a vapore, tramite l’utilizzo di colonne a basso grado. L’intero impianto di distillazione è sigillato per garantire un controllo qualitativo e quantitativo sulla produzione. Dopo la distillazione, viene aggiunta acqua distillata per portare la gradazione alcolica al 42% vol. Infine, la grappa viene sottoposta a filtrazione e imbottigliamento.
Grado alcolico
42%
Note di degustazione
Il bouquet offre profumi di tè, fieno, vaniglia e nocciola. In bocca risulta caldo e deciso, con un finale morbido e persistente.
Utilizzo
Digestivo ideale, da gustare a fine pasto per favorire la digestione e godere di un momento di relax.
Recensioni
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