Descrizione
Storia
Le prime notizie riguardo a Meleto risalgono all’XI secolo, quando il Castello apparteneva ai monaci Benedettini della Badia a Coltibuono. Nel 1256, il nome “Meleto in Chianti” fu menzionato per la prima volta nel Libro degli Estimi dei Guelfi fiorentini, come proprietà di una famiglia feudale locale. Grazie alla sua posizione strategica, vicina al confine tra i territori delle Repubbliche di Firenze e di Siena, il castello divenne il principale baluardo fiorentino della zona e in seguito una delle principali fortificazioni nel Terziere di Gaiole della Lega del Chianti. Nonostante ciò, il castello non subì mai gravi distruzioni, pur essendo una preda ambita tra i due contendenti. Nel 1968, l’editore Gianni Mazzocchi di Quattrosoldi organizzò un’anticipazione dell’azionariato diffuso per acquisire la proprietà. Ai lettori venne proposto di acquistare parte delle viti che rischiavano l’abbandono, con oltre 1.600 piccoli sognatori che aderirono alla Viticola Toscana.
Uve utilizzate
Sangiovese 100%
Metodo di produzione
Dopo una vinificazione in acciaio inox a temperatura controllata, il vino viene affinato per almeno 24 mesi in botti di rovere francese, seguito da un periodo di affinamento in bottiglia.
Grado alcolico
14%
Note di degustazione
Color rosso rubino tendente al granata. Al naso presenta intensi aromi di frutti di bosco, ciliegia, prugna e spezie dolci, con note di vaniglia e tabacco. In bocca, il vino si presenta elegante, complesso e di grande struttura, con tannini morbidi e una piacevole freschezza.
Possibili abbinamenti
Si sposa perfettamente con piatti di carne rossa, selvaggina e formaggi stagionati. È ideale con la tradizionale bistecca alla fiorentina, ma anche con piatti di pasta con sugo di pomodoro e basilico.
Recensioni
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