Descrizione
Storia
La struttura del Castello di Bolgheri esiste sin dal 1200 ed è sempre appartenuto alla famiglia dei Conti della Gherardesca. Molti anni dopo, intorno alla metà del 1750, vengono effettuate delle migliorie e dei restauri e vengono costruite ed inaugurate le cantine; le torri e i merli che ancora oggi sono presenti vennero costruite nel 1895. Per via di successione ereditaria il Castello di Bolgheri ed i terreni circostanti sono oggi di proprietà della famiglia dei conti Zileri Dal Verme. Oggi l’azienda agricola conta una superficie di 130 ettari, di cui 60 vitati. I terreni sono ubicati in posizione adiacente al viale dei Cipressi del famoso Giosuè Carducci e tra gli altri, a quelli della Tenuta San Guido degli Incisa della Rocchetta.
Uve utilizzate
Cabernet Sauvignon
Merlot
Cabernet Franc
Petit Verdot
Metodo di produzione
La vendemmia avviene in momenti differenti a seconda del raggiungimento della perfetta maturazione delle singole varietà; essa avviene rigorosamente a mano ed in cassetta. Subito dopo l’arrivo delle uve in cantina queste vengono selezionate e delicatamente pressate e diraspate. La fermentazione alcolica avviene in contenitori di acciaio inox dove il vino fermenta e sosta a contatto con le bucce per 20-25 giorni circa. L’affinamento avviene in fusti di rovere da 500 l e barriques per 12 mesi circa, con un successivo periodo di riposo in bottiglia prima dell’effettiva immissione in commercio.
Grado alcolico
14%
Note di degustazione
Colore rosso rubino intenso e scuro. All’esame olfattivo note di frutta rossa matura con erbaceo e vegetale. Sentori di peperone e mineralità iodata e marina. Bel bouquet di spezie fine ed elegante tra le quali percepiamo la vaniglia, cannella, caffè tostato, liquirizia e cacao. Al palato il vino è complesso ed equilibrato, di buona morbidezza, alcolicità e corpo e controbilanciato da una fresca acidità e tannini maturi. Paragonabile per sensazioni ed eleganza ad un Bolgheri Superiore o un taglio bordolese di tutto rispetto.
Possibili abbinamenti
Varvara è ottimo già come vino da meditazione o da assaporare al calice per gli appassionati. Data la buona struttura e gli aromi, è interessante da abbinare a primi piatti strutturati con sughi di carne o con secondi piatti di carne rossa o cacciagione come arrosti, brasati, cinghiale in umido, cervo, spezzatino, ecc.