Descrizione
Storia
La storia della famiglia Frescobaldi in Toscana è spesso la storia della Toscana stessa; tradizione e radici affondano addirittura nel lontano 1300, quando Dino Frescobaldi, amico poeta di Dante Alighieri, gli riconsegna i primi sette canti della Divina Commedia permettendogli così di completare l’opera. Più o meno nello stesso periodo la famiglia acquisisce alcune tenute nel Chianti iniziando a a produrre e commercializzare vino. Molti secoli dopo, nel 1855 circa, saranno proprio loro ad impiantare alcuni vitigni internazionali quali Cabernet Sauvignon, Merlot, Pinot nero e Chardonnay proprio qui in Toscana. Il 1900 è un secolo di grande rivoluzione per l’agricoltura italiana e di conseguenza anche per l’azienda; verranno innovati i metodi di produzione e acquisiti nuovi possedimenti grazie alla sapiente guida di Vittorio, Ferdinando e Leonardo Frescobaldi. Oggi il testimone è passato a Lamberto Frescobaldi, esponente della trentesima generazione della famiglia, che, forte delle conoscenze acquisite, gestisce il patrimonio familiare. Il Castello di Pomino risale al 1500 e sorge ad un’altitudine di 500-700 m s.l.m., altezza che è solitamente difficile trovare nelle colline della Toscana centrale e che permette forti escursioni termiche giorno-notte adatte alla coltivazioni di varietà di uva bianche e di Pinot nero.
Uve utilizzate
Pinot nero
Chardonnay
Metodo di produzione
Il progetto alle spalle di “Leonia” nasce da un obiettivo molto ambizioso della famiglia che risale proprio ad un’antenata della famiglia degli Albizi, Leonia degli Albizi, che aveva fortemente desiderato produrre un grande metodo classico sullo stile degli champagnes francesi. Il progetto viene poi ripreso da Lamberto Frescobaldi e dopo 9 anni di sperimentazioni si arriva ad avere un metodo classico non solo degno di tale nome ma anche dotato di una grande finezza e complessità. Il segreto di Leonia è non solo l’attenzione a tutti i passaggi in vigna ma anche la cantina gravitazionale che permette di trasferire le uve nei vari passaggi senza pompaggi che potrebbero in qualche modo alterarne la freschezza o la qualità. La vendemmia avviene a mano in cassette nelle ore più fresche della giornata o la notte al fine di garantire la carica aromatica dell’uva; si procede ad una pressatura sofficissima delle uve e ad una chiarifica a freddo delle uve per circa 12 ore. La maggior parte del mosto ottenuto affina in acciaio inox a 16°C circa mentre un 10-15% in barrique di rovere francese. Nel marzo dell’anno successivo avviene la rifermentazione che formerà poi le famose bollicine direttamente in bottiglia e affinamento sui lieviti per circa 30 mesi. Al termine di questo periodo avviene il “remuage” e “degorgement” (sboccatura) a cui segue un ulteriore periodo di affinamento in bottiglia.
Grado alcolico
12,5%
Note di degustazione
Color giallo paglierino intenso con sfumature dorate, il perlage e finissimo e persistente. Al naso note di frutta gialla come albicocca, pompelmo e scorza di arancia, fiori di camomilla, note di eucalipto e foglioline di menta piperita e note di pasticceria e lieviti. In bocca la spuma avvolge tutto il palato e lo accarezza finemente; anche il corpo è sostanzioso e il tutto viene bilanciato da una fresca acidità finale, che rende piacevolissimo il sorso. Finale che rimanda nuovamente a note di lieviti.
Possibili abbinamenti
Leonia Brut è perfetto come aperitivo o per brindare e celebrare durante occasioni speciali. Unico nel panorama dei metodi classici prodotti nel cuore di una Toscana produttrice di vini rossi, si sposa alla perfezione con crostacei e piatti a base di pesce delicato. Da provare anche con selezione di formaggi saporiti e grassi oppure con primi piatti con sughi ricchi e saporiti.