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Brunello di Montalcino Riserva 2016 Biondi Santi 75 cl

750,00 IVA inclusa

Biondi Santi Brunello di Montalcino Riserva 2016 Bottiglia da 75 cl è un brunello prodotto dalla famiglia Biondi Santi alla Tenuta Greppo, nel cuore di Montalcino, in Toscana.

Perché comprarlo?

La Riserva 2016 è stata prodotta esclusivamente con una selezione delle uve provenienti dai vigneti di proprietà, tra i quali sono compresi anche i vigneti più vecchi.

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Descrizione

Storia

La storia di Biondi Santi e della Tenuta Greppo è anche la storia del Brunello stesso. Tutto inizia con Clemente Santi, che aveva la proprietà di molti terreni tra Montalcino e Pienza, e dedica gran parte della sua attività all’agricoltura, riuscendo ad ottenere per la prima volta nel 1865 un vino rosso toscano da uve brunello di grande complessità e con grandi potenzialità di invecchiamento, vincendo anche il premio all’Expo di Parigi di quell’anno. Da allora in poi nasce la storia moderna del brunello di Montalcino come grande vino rosso italiano dalle elevate capacità di invecchiamento. La figlia di Clemente Santi, Caterina, sposò Jacopo Biondi, un medico fiorentino. Ebbero un figlio, Ferruccio Biondi, che ereditò la passione per i vigneti ed i vini e unì i cognomi per omaggiare le origini della famiglia ed in particolare della madre. Ferruccio attraversò varie difficoltà legate al periodo inclusa la fillossera, ma mentre gli altri viticoltori cercavano la pronta beva per i propri vini rossi egli volle differenziarsi spingendosi verso la creazione di vini ancora più longevi di sole uve sangiovese, iniziando una selezione clonale delle proprie uve e gettando le basi per la futura tendenza toscana di produrre vini di sangiovese in purezza. Il figlio Tancredi dopo di lui si dedicò ulteriormente alla miglioria del vino e iniziò ad esportare il prodotto in vari mercati esteri, rafforzando il nome e la conoscenza del brunello di Montalcino nel mondo. Dopo di lui è il turno di Franco Biondi Santi, che a sua volta imparò le tecniche enologiche dal padre ed ha continuato a produrre delle Riserve di impareggiabile superbia; ha il merito anche di aver aumentato la produzione di brunello dai 4 ettari storici ai 25 ettari attuali. Attualmente in azienda vediamo anche l’inserimento dei due figli Jacopo e Alessandra, uno per l’aspetto enologico e l’altra per il commerciale.

Uve utilizzate

Sangiovese grosso (localmente chiamato brunello) 100%

Metodo di produzione

Vinificazione in tini di legno senza uso di lieviti selezionati, invece l’affinamento è di minimo 36 mesi in botti di rovere di Slavonia.

Grado alcolico

14,5%

Note di degustazione

Color rosso granato intenso con riflessi brillanti. Al naso il frutto è intenso e compatto con la ciliegia , la melagrana e l’arancia sanguinella, note di macchia mediterranea sprigionano sentori di timo, rosmarino e salvia. In un secondo momento si aggiungono sensazioni floreali, di rose rosse e violetta, e poi di sottobosco. In bocca il vino, seducente e pieno di charme, si stende sul palato con carezzevole dolcezza, mentre i tannini piacevolmente graffianti fanno notare la sua notevole struttura e contribuiscono a creare una bella sensazione di freschezza che pulisce il palato, portandoci verso un retrogusto sapido e molto lungo.

Possibili abbinamenti

Perfetto in abbinamento con carni rosse, selvaggina, formaggi stagionati e cioccolato fondente.

Informazioni aggiuntive

Peso 1,5 kg

Brand

Biondi Santi

La storia di Biondi Santi e della Tenuta Greppo è anche la storia del Brunello stesso. Tutto inizia con Clemente Santi, che aveva la proprietà di molti terreni tra Montalcino e Pienza, e dedica gran parte della sua attività all’agricoltura, riuscendo ad ottenere per la prima volta nel 1865 un vino rosso toscano da uve brunello di grande complessità e con grandi potenzialità di invecchiamento, vincendo anche il premio all’Expo di Parigi di quell’anno. Da allora in poi nasce la storia moderna del brunello di Montalcino come grande vino rosso italiano dalle elevate capacità di invecchiamento. La figlia di Clemente Santi, Caterina, sposò Jacopo Biondi, un medico fiorentino. Ebbero un figlio, Ferruccio Biondi, che ereditò la passione per i vigneti ed i vini e unì i cognomi per omaggiare le origini della famiglia ed in particolare della madre. Ferruccio attraversò varie difficoltà legate al periodo inclusa la fillossera, ma mentre gli altri viticoltori cercavano la pronta beva per i propri vini rossi egli volle differenziarsi spingendosi verso la creazione di vini ancora più longevi di sole uve sangiovese, iniziando una selezione clonale delle proprie uve e gettando le basi per la futura tendenza toscana di produrre vini di sangiovese in purezza. Il figlio Tancredi dopo di lui si dedicò ulteriormente alla miglioria del vino e iniziò ad esportare il prodotto in vari mercati esteri, rafforzando il nome e la conoscenza del brunello di Montalcino nel mondo. Dopo di lui è il turno di Franco Biondi Santi, che a sua volta imparò le tecniche enologiche dal padre ed ha continuato a produrre delle Riserve di impareggiabile superbia; ha il merito anche di aver aumentato la produzione di brunello dai 4 ettari storici ai 25 ettari attuali. Attualmente in azienda vediamo anche l’inserimento dei due figli Jacopo e Alessandra, uno per l’aspetto enologico e l’altra per il commerciale.

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